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Se il Consolato ha una autonomia per la gestione di una parte di questi ingressi, perché non  ci sono i fondi per queste persone?

Se il Consolato ha una autonomia per la gestione di una parte di questi ingressi, perché non  ci sono i fondi per queste persone?

Attualmente in Venezuela risiedono circa 150.000 cittadini italiani, di cui molti versano in situazione di indigenza o di emergenza, dovuto alla grave crisi socio-economica del Paese e che sembra crescere ogni giorno di più.

In che modo opera il Consolato Generale in questi casi di situazioni di precarietà Agisce tramite un servizio di assistenza, destinato ai cittadini italiani iscritti nella circoscrizione consolare o di passaggio, che appunto si trovano in situazione di indigenza,  in particolare necessità economica e/o di salute o altre  condizioni di emergenza; questa concessione di sussidio ha carattere di assoluta eccezionalità ed avviene compatibilmente con i fondi disponibili iscritti al bilancio.

 Il “problema” si pone dal momento in cui si comunica ai cittadini di non avere i fondi ufficienti per poter fornire loro la assistenza richiesta.

Ci chiediamo, perché il Ministero degli Affari Esteri di Roma non ha erogato i fondi destinati all’assistenza per l’anno 2022, in particolare tenuto conto del momento di particolare drammaticità che si sta vivendo in Venezuela? Quali azioni si potrebbero intraprendere per cercare soluzioni viabili? Ci auguriamo vivamente che l’Italia non abbandoni i suoi connazionali  e che piu’ presto che tardi si possa ripristinare l’aiuto economico e medico ai più bisognosi.

COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ART. 32: “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno puó essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non puó in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana”.

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